Il tepore. Occhi chiusi e pieghe sulla faccia. La bocca un po’ aperta, un filo di saliva. Il corpo pesante, scomposto che si contrae a un tratto, si cerca. Trova le mani, ripiegate, strette a pugno sotto di sé e poi i piedi, alla fine delle gambe, un po’ aperte.
Sospiro. La cassa toracica si gonfia, contro le braccia. L’aria che entra e allora all’improvviso il riposo si rompe, il corpo si torce, il braccio scivola, le gambe si piegano contro il petto. E mi accorgo di te. Irradi calore.
Respiro pesante, labbra che si schiudono, secche. Sbuffo. Una gamba si piega, mi sbatte contro. E ti accorgi di me. Ti giri su un fianco. La mano si allunga, mi trova, mi cinge. Una testa si abbassa e l’altra si alza. L’alito caldo e la barba contro la mia fronte. Tiri su col naso, sollevi il braccio e ti strofini…
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