È un gioco parecchio pericoloso quello a cui giochiamo.
Son piena zeppa di lividi.
Giochiamo a tenerci per le mani e poi ci sbilanciamo e io tengo te e tu tieni me e stiamo in equilibrio così.
È stancante. Dopo un po’ mi fanno male le braccia, perché a te piace vedere fino a che punto puoi rischiare. Ti piace stare a un passo dal cadere. E allora tiri forte, per provare a capire come sarebbe e io vengo un po’ giù con te, ma non ti mollo.
E quando sei sul punto di fare il botto, ti tiro su io.
Anche se mi fanno male le braccia. Ti tengo su e non ti mollo e non ti ci faccio andare giù.
Ogni tanto ti distrai. Vengono a farti il solletico, ti ricordano che ci sono cose più divertenti che passare il tempo a cercare di stare in equilibrio.
Dopotutto perché dovresti aver voglia di stare lì a tenermi le mani?
Per pietà? Per i sensi di colpa? Per comodità?
Non è poi così comodo questo equilibrio balordo. È faticoso e io lo so che dopo un po’ ti annoia.
E ogni tanto mi sento scivolare. Tu guardi da un’altra parte e molli un po’ la presa. A me manca il terreno da sotto i piedi e sbatto ovunque e mi riempio di lividi e graffi.
Ma non ti mollo.
Se ti mollo, finiamo a culo a terra tutti e due. Di nuovo.
E alla fine della fiera, nessuno dei due è pronto a prendersi quella botta lì, nemmeno tu.
Nemmeno quando hai le palle piene di tutto e la voglia di buttare tutto all’aria, anche me che rompo e anche te, che sei un po’ rotto.
Allora stiamo qua a stringerci le mani.
Io tengo te e tu tieni me, ché in equilibrio da soli non siamo capaci di starci. E ci raccontiamo un sacco di verità e qualche bugia.
È più facile raccontarsi così, stando un po’ distanti e comunque aggrappati l’uno all’altra, anche se ciò che si dice non si sa mai se diventerà un buon motivo per tenersi più stretti o solo una scusa per mollare la presa.
È un gioco pericoloso, ma siamo bravi a giocarci.
Quasi quanto siamo bravi a curarci i lividi che ci procura.
Un post da manuale amica mia, un post che vorrei ancora potere scrivere se il mio compagno non fosse mancato…
Tutto si deve vivere se si crede che sia un bene farlo..il precario equilibrio, i lividi e il piacere di medicarli a vicenda..tutto tutto tranne lo spettro terribile della solitudine…
Mi iscrivo , lo permetti ?
Sarei felice in un tuo ricambio..grazie
Un abbraccio in perfetto equilibrio mia cara…
http://rockmusicspace.blogspot.it/
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So com'è perdere chi si ama, so com'è essere soli. Ma, se posso, non avere mai mai mai paura della solitudine. Certe volte si finisce per riempirsi la vita di cose inutili, pur di non sentirla vuota. So che è orribile e spaventoso dover ricominciare tutto da capo, ma si impara. A stare in piedi da soli, a medicarsi le ferite. Poi la mancanza, beh quella non va mai via, ma a modo suo è una compagnia anche quella.
Passerò volentieri da te. Grazie mille. ❤
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