La mia vita è sostanzialmente una perenne ricerca di ordine.
Cerco i posti delle cose, delle persone. Sono convinta che in questo modo prima o poi riuscirò a trovare lo spazio per me.
Quello che segue ai miei periodi di apatia, quelli in cui mi trascino dal letto al divano in uno stato di sonnolenza perenne, di solito sono momenti di frenesia, di nevrosi. Momenti in cui non mi piace nulla così com’è e vorrei poter smontare tutto e ricominciare da capo. Allora riordino l’armadio, faccio pulizia nei cassetti, butto cose, ne riorganizzo altre.
Ultimamente ho sempre meno voglia di avere roba intorno. Sono sempre stata una che si affeziona agli oggetti e conserva tutto. Ultimamente mi dà fastidio qualunque cosa non rispecchi perfettamente la me di adesso.
Stanno venendo al pettine tanti nodi irrisolti. E io cerco di scioglierli finché posso, finché mi va. Ma se non trovo un modo di rimettere ordine nel caos, sono pronta a buttare tutto via.
Una volta mi hanno detto “inizia a prendere la tua vita in mano, inizia a pensare a te, a quello che vuoi. non avere paura di restare sola. Se tu sei sicura di quello che fai, gli altri ti verranno dietro.”
In effetti sembra funzionare.
I rapporti che non riesco più a reinventare sono quelli con chi non sa capire il mio cambiamento.
Chi non sta capendo è chi non ha visto quanto dolore ci fosse nel mio caos. E allora va bene così.
Va bene anche se sto lasciando un sacco di cose per strada.
You can’t carry them with you, if you want to survive.
D’altra parte non si può continuare ad aggiungere pesi ai pesi. Bisogna liberarsi di qualcosa, per potersi caricare di qualcos’altro. Non posso sempre rimanere schiacciata dal peso delle situazioni, delle relazioni, delle opinioni.
Rimarrò senza amici, già lo so. Anzi, in effetti ci sono già rimasta. Però hey, guardatemi, sto in piedi da sola. E non sono nemmeno più curva come prima. E non cammino più trascinandomi contro i muri. Sono un po’ stanca dei compromessi, di farmi andar bene cose che non vanno bene. Sono un po’ stanca della supponenza, di quelli sempre impegnati, sempre risolti, che hanno capito tutto e ti guardano male perché sei rimasto indietro.
Ci arrivo anche io dove siete voi. Ci arrivo senza giudicare scelte e modi di vivere altrui. Ci arrivo avendo altri interessi, senza essere limitata. Ci arrivo avendo letto, avendo visto, essendo stata chiusa in casa e avendo trovato delle buone ragioni per uscire fuori.
Ci arrivo col mio amore per il trash e la frivolezza e con l’essere inguaribilmente bambina, sotto certi punti di vista.
Io l’adulta la so fare. La faccio da quando avevo undici anni. E se pensate che adesso sia tardi per essere leggera, chi non c’ha capito un cazzo non sono io.
Io ricomincio e ricomincio a modo mio. Con le persone che voglio, che mi assomigliano, ma nemmeno troppo, con quelle che hanno qualcosa da dire e con quelle che mi sanno insegnare, senza supponenza. Con quelli che riconoscono un successo, anche quando non corrisponde alla loro idea di successo.
Ricomincio con nuovi obiettivi e la voglia di raggiungerli. Ricomincio a fare programmi che riguardano la mia vita e non quella degli altri. Ricomincio con la leggerezza di chi ignora, non perché teme di essere schiacciato dal giudizio, ma perché si sta liberando dal peso de giudizio stesso.
Finally, dogs days are over.
