Odi et Amo: il Crop Top

L’abbiamo detto che gli Anni ’90 sono tornati? Franca Sozzani, Anna Wintour, care, l’avevate detto?
Ah l’avevano detto. Ok, non fa nulla, lo ripetiamo.

GLI ANNI ’90 SONO TORNATI!
E sì, lo so che sono già mesi e mesi e mesi che sono tornati. Si sono ripresentati in maniera sottile, subdola.
Prima le camicie a quadri. Che sì, sono Anni ’90, ma quegli Anni ’90 un po’ grunge e chi non ha sognato di essere la Courtney Love de’ noartri e di infilarsi nella mega camicia tartan di quella faccia d’angelo di Kurt.
E poi le camicie a quadri fanno subito nerd, in fin dei conti le portava Seth Cohen. Nella peggiore delle ipotesi rievocano immagini di aitanti boscaioli, tipo quelli che lavorano da Abercrombie. Come dite? Quelli non son sono boscaioli? Ne siamo certi? Mh.
Poi ci hanno fatto tirare fuori i vecchi Levi’s 501. E i Levi’s 501 sono un assioma, non si discutono, sono immortali e perfetti. La vita alta, il taglio un po’ deforme che fa subito mamma dei telefilm ammerigani, i tasconi dietro che farebbero apparire piatto anche il culo di Candice Swanepoel. Magari un risvoltino in basso, così, per il gusto di spezzare la figura. La suddetta camicia tartan legata in vita, perché, si sa, noi donne mediterranee abbiamo bisogno di qualcosa che ci fornisca ulteriore volume sui fianchi. Ma chi siamo noi per rinnegare un mito? E allora i Levi’s 501 non si discutono.
Quest’inverno c’è stato il grande ritorno dei Dr. Martens. Anche qui, un vero e proprio pezzo cult, un fil rouge attraverso movimenti e gruppi sociali differenti, con una storia pluridecennale alle spalle. E chi se ne frega se pesano quanto scarponi da sci e ti fanno venire le stimmate ai piedi. Stanno tanto bene con gli skater dress a fiori e il giubbino di pelle! E allora che Dr. Martens siano!

Tutto molto bello, mi piace davvero tutto. Sai che me li ricordavo peggio questi Anni ’90? Li associo a un senso di angoscia estetica, di bruttura dilagante e onestamente non ricordo perché.

Ecco, oggi mi sono ricordata il perché. E il motivo è riassumibile in due parole: crop top. Che negli Anni ’90 chiamavamo maglie con la pancia di fuori. Ma è così poco cool e poi pensate la difficoltà delle fescion blogghe nel dover usare l’hashtag #maglieconlapanciadifuori.
La sostanza non cambia. Quale che sia il nome che si decide di dar loro, la minaccia che rappresentano non diventa meno incombente.
Dovete sapere che io ho una passione: i negozi zarri. I negozi zarri sono quelli in cui comprano le ragazzine di 13-14 anni che iniziano a uscire col gruppo di amici il sabato sera. Di solito sono pieni di lycra e ogni altro tipo di tessuto sintetico, di finti Swarovsky appiccicati alla ‘ndo cojo cojo, di jeans duri come il cartone e adolescenti vestite in modo improbabile, che ignorano cosa voglia dire valorizzarsi.
Oggi, effettuando una delle mie solite ricognizioni nei negozi zarri, mi sono resa conto che il 70% della maglieria era “cropped”. Ed ho avuto un’epifania.
Si è manifestata, nitida davanti ai miei occhi, l’immagine di una calda sera estiva, di un lungomare punteggiato di chioschi e bar e lidi aperti tutta la notte. E una fauna di adolescenti non propriamente consapevoli del loro corpo, che rincorrono il trend, che pensano che basti vestirsi come l’amica figa e magra a cui il crop top sta da dio per essere fighe e magre a loro volta.
Ho immaginato crop top su skinny a vita bassa, crop top su shorts aderenti a vita bassa. Ho immaginato crop top sui LEGGINGS!
E ho avuto paura.
Tuttavia un moto di indulgenza verso queste giovani fanciulle si è fatto strada dentro di me. Tutte noi abbiamo avuto le nostre débacle a quell’età. Per di più, per l’adolescente del 2014, il crop top è effettivamente una novità, qualcosa di mai visto fino ad ora e questo giustifica (almeno in parte) la loro curiosità verso il capo in questione.
Il mio pensiero è allora volato ad un’altra categoria, altrettanto pericolosa, verso cui sono molto meno tollerante. Sto parlando delle non-più-venti-venticinque-trentenni, per cui le ferie d’agosto sono il momento di pazzopazzopazzo divertimento, fatto di aperitivi e dj-set sulla spiaggia.
Io odio doverlo dire, ma ogni cosa ha il suo tempo e nessuno pretende che voi non-più-venti-venticinque-trentenni abbiate l’addominale scolpito, la pelle tonica e compatta e il fianco asciutto. C’è il tempo, per qualcuna magari ci sono le gravidanze, c’è che non si può passare la vita a mangiare petto di pollo alla Canalis e tutto ciò è sacrosanto e nessuno può pretendere che vi sia negato. Ma io personalmente pretendo che voi ve ne rendiate conto e che vi copriate quella cazzarola di pancia. E non avete scuse, perché voi c’eravate quando Brenda Walsh andava al Beverly High in crop top a fiorellini e mommy jeans. Voi c’eravate quando Ambra Angiolini cantava “T’appartengoesecitengoiopromettoepoimantengo” con l’auricolare nell’orecchio e l’ombelico da quindicenne al vento. Voi c’eravate quando Britney si esibiva nella sempre sottovalutata coreografia di “Sometimes”, con le sue tette nuove di zecca fasciate nel lupetto bianco cropped.
Voi c’eravate e non potete far finta di nulla. Voi avete visto i danni che un crop top può fare!
Eppure sono certa che le troveremo tutte lì, le non-più-venti-venticinque-trentenni, a ballare il Tipitipitero alla sagra dello gnocco fritto, con il loro crop top, convinte di essere sinuose come ballerine di danza del ventre e sexy come Beyoncé.

A questo punto, vi sarà chiaro che ci stiamo dirigendo verso un’Apocalisse annunciata, senza nemmeno rendercene conto.

Sentitevi liberi di giudicarmi come una superficiale, razzista, che non sa che la vera bellezza è quella interiore e vive in un mondo di sola esteriorità e apparenza e che non squarcia il velo di Maya che impedisce la vera conoscenza delle cose.
I luoghi comuni sulla bellezza-magrezza-intelligenza li affronteremo in un altro momento.

Dunque, Kella, i crop top sono bocciati?
No, tutto sommato no. Ma vanno usati con cautela.
Il crop top è un capo selettivo, arrendiamoci. Non sta bene a tutte. Facciamocene una ragione. Sta bene a chi ha la pancia piatta e tonica. Vogliamo gli addominali di Mike The Situation? Assolutamente no, ma un ventre compatto e sodo è indispensabile.
Per quanto riguarda gli abbinamenti, io dico sì alla vita alta, che si tratti di gonna o pantalone. Il fianco secondo me va coperto.
Se si è particolarmente esili, mi piace anche indossato sotto maglie traforate o semitrasparenti.
In generale, più che l’ombelico scoperto, mi piace che a fare capolino sia il mid-riff. Che poi è la zona dello stomaco, quella tra lo sterno e l’ombelico, per capirci. Ma anche qui l’hashtag #zonatrasternoeombelico risultava leggermente macchinoso. Quindi mid-riff.
Seguono proposte “cropped” di mio gradimento, trovate in giro per il web. E per web intendo Pinterest.

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